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perché | riflessioni a 360°


 

Le nuove figure professionali per il Web

   Buttando via una delle tante riviste di informatica che riempiono la mia casa, sono rimasto colpito da una campagna pubblicitaria dell'IBM di qualche tempo fa. Ruotava intorno a nuove figure professionali, solo in apparenza "forzate" nella definizione: quelle che più mi hanno colpito sono l'identificatore di opportunità, il virtuoso del Wap, l'e-architetto, ma soprattutto il semplificatore di complessità e l'annullatore di impossibilità. Definizioni vaghe e al tempo stesso specchio di bisogni concreti, anche se dai contorni poco netti. La maggior parte delle volte, nello sviluppo di progetti per il Web, capita di provare un senso di smarrimento che si estende a tutto il gruppo di lavoro, perchè ci si trova di fronte a un muro di problemi non riconducibili ad una stessa causa e comunque di difficile soluzione (almeno apparentemente). Un cliente con le idee poco chiare, del materiale impossibile da riutilizzare per il Web, tempi di consegna strettissimi. Allora si avrebbe bisogno dei semplificatori di complessità o meglio ancora degli annullatori di impossibilità. Ma chi sono costoro? Che studi hanno fatto per arrivare a tanto? In verità si incontrano di rado, anche rivolgendosi a ditte titolate e pagando molto, per cui è difficile caratterizzarli in modo univoco. Mi vengono in mente due possibili aree di provenienza, molto lontane tra loro:

  • una è quella dei Super-tecnici, cresciuti a bit e transistor, per i quali la tecnologia non ha grandi segreti. In un settore come quello dei progetti per il Web, le variabili tecnologiche e comunicative (non ultime quella del bacino di utenza teoricamente illimitato ed eterogeneo) sono però talmente tante da rendere impossibile l'esistenza di veri esperti: queste persone quindi, anche se molto preparate, non sempre riescono a tirarci fuori dal nostro guaio, soprattutto se è grosso e il tempo è poco;
  • l'altra è quella dei Webteam leader, persone in grado di risolvere i problemi giocando d'anticipo, eliminandoli in corso di formazione, in modo da non farli mai arrivare ad una massa critica in grado di esplodere. Queste persone hanno un innato senso dei tempi e delle procedure di lavoro, oltre ad uno spiccato fiuto per i possibli risvolti di azioni apparentemente innocue. Queste persone possono non essere super-esperte dei vari aspetti della produzione (grafica, editing, ecc.) ma devono saper coordinare gruppi anche numerosi e tirare fuori il meglio da ogni professionalità. Questo tipo di figura professionale è alquanto complessa e può provenire dai percorsi formativi più disparati, anche se non può non aver avuto esperienza sul campo in realizzazioni molto complesse.


quando la collaborazione è utilequando la collaborazione è crucialeI casi nei quali ci si rivolge a uno dei due profili sopra citati possono variare molto: vi si può ricorrere per il singolo problema da risolvere o per pianificare le scelte strategiche, ad esempio sulla tecnologia da utilizzare come base di sviluppo. Nei due casi cambiano i tempi, i costi, e la possibilità di commettere errori che non siano rovinosi. La persona giusta per risolvere il problema che abbiamo è solamente quella che è in grado effettivamente di risolverlo, non un pur bravo plurititolato. A volte si incontrano insospettabili personaggi che incredibilmente, senza curriculum stratosferici, sanno risolvere problemi complessi davanti ai quali altri si erano arresi; si incontrano, purtroppo, anche persone che dovrebbero avere tutti i requisiti per toglierci dai guai e sanno darci solo generiche indicazioni, magari dopo molto tempo (e soldi). In un contesto come quello del Web, dove ancora non sono (e forse non lo saranno ancora per molto) ben codificati idonei percorsi curriculari per ricoprire determinate posizioni professionali (le due citate sopra sono solo una piccola parte), è importante non avere preconcetti nell'avvalersi di competenze diverse dalla nostra: l'unica condizione è di essere sempre sufficientemente preparati su cose delle quali abitualmente non ci occupiamo da riuscire a capire se chi ci deve risolvere un problema ci sarà realmente di aiuto o ci darà ulteriori problemi. E non è mai facile. Tra l'altro non ci si può nemmeno accontentare di aver trovato un "risolutore di problemi" di nostra fiducia, perchè la richiesta è tale che probabilmente chi oggi è disposto a lavorare per noi, domani potrebbe essere totalmente assorbito da suoi progetti.

Giorgio Cognigni

 
 

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